L'archetipo mariano
Una chiesetta mariana edificata dagli eremiti sul
Carmelo fu la prima testimonianza storica del fatto che la Vergine era scelta e
onorata come “Signora del luogo” e che a lei si riconosceva il
patronato (questione molto importante in epoca medievale, ai fini della
identità). Antichissimo è l’uso dei carmelitani di promettere obbedienza “a Dio
e alla vergine Maria” all’atto della professione (fatto testimoniato già nel
1281).
Da subito gli eremiti vengono chiamati “fratelli
della Beata Vergine Maria” e –in base alle leggende di cui abbiamo
più volte parlato– il termine fratelli acquistò via via una pregnanza di tipo
propriamente familiare, fino a costituire problema per gli altri cristiani (i
carmelitani vennero accusati di superbia ed eccessiva familiarità, e la
questione venne portata davanti all’Università di Cambridge nel 1374!). I
Sommi Pontefici tuttavia confermarono l’uso.
Madonna
del Carmelo - Giovan Battista Tiepolo - La Madonna del Carmelo e il Bambin Gesù
mentre consegnano lo scapolare ai monaci
Le controversie spinsero opportunamente i carmelitani
a riflettere sulla loro identità e portarono frutti di notevole interesse.
La Regola dell’Ordine venne studiata come se descrivesse in filigrana la vita e l’esperienza della S. Vergine (Baconthorp). Particolare insistenza venne messa, a questo riguardo, sulle tre virtù teologali e sul tema della “purezza” di Maria. L’intera vita dei religiosi viene sistematicamente descritta come “vita mariana” cioè vissuta in familiarità e compagnia con la dolcissima Madre di Dio: tema che in seguito verrà approfondito in tutte le sue mistiche profondità, fino a che l’unione mistica con Lei verrà indicata come l’ideale di proprio ogni carmelitano.
Fin dall’inizio a Maria vennero sistematicamente dedicate tutte le chiese dell’Ordine, soprattutto sotto il titolo della Annunziata, e il tema più sentito fu quello della purità della Vergine. Ugualmente antica è la devozione alla Immacolata Concezione: tutti temi mariani legati alla vocazione contemplativa che esige appunto la purificazione da ogni macchia di peccato in vista della totale dedizione a Dio fino al congiungimento materno-sponsale con Lui.
La Regola dell’Ordine venne studiata come se descrivesse in filigrana la vita e l’esperienza della S. Vergine (Baconthorp). Particolare insistenza venne messa, a questo riguardo, sulle tre virtù teologali e sul tema della “purezza” di Maria. L’intera vita dei religiosi viene sistematicamente descritta come “vita mariana” cioè vissuta in familiarità e compagnia con la dolcissima Madre di Dio: tema che in seguito verrà approfondito in tutte le sue mistiche profondità, fino a che l’unione mistica con Lei verrà indicata come l’ideale di proprio ogni carmelitano.
Fin dall’inizio a Maria vennero sistematicamente dedicate tutte le chiese dell’Ordine, soprattutto sotto il titolo della Annunziata, e il tema più sentito fu quello della purità della Vergine. Ugualmente antica è la devozione alla Immacolata Concezione: tutti temi mariani legati alla vocazione contemplativa che esige appunto la purificazione da ogni macchia di peccato in vista della totale dedizione a Dio fino al congiungimento materno-sponsale con Lui.
Interessante è ricordare che spesso i Pontefici in
documenti ufficiali hanno considerato l’Ordine Carmelitano come “messo
al mondo” da Maria, che ne era pertanto Madre, Fondatrice,
Legislatrice: un Ordine nato come si mette al mondo un figlio che esprime tutta
la Madre.
Sarà poi la devozione dello Scapolare –verso la fine del secolo XIV– che estenderà a tutti i cristiani la possibilità di esperimentarsi –attraverso la protezione di quel sacro segno– particolarmente figli, perché particolarmente protetti..
Sarà poi la devozione dello Scapolare –verso la fine del secolo XIV– che estenderà a tutti i cristiani la possibilità di esperimentarsi –attraverso la protezione di quel sacro segno– particolarmente figli, perché particolarmente protetti..
Ecco
come A. Bostio, un poeta carmelitano di fine secolo XIV, si rivolge a Maria
rievocando le antiche leggende che la descrivevano in visita agli eremiti del
Carmelo:
«O Madre Beata!
Noi abbiamo tanto atteso Te che hai istituito il nostro Ordine,
e l’hai organizzato e retto con tanta perfezione.
Prostrati davanti a Te,
o Madre tutta santa della famiglia carmelitana,
noi tutti che abitiamo questa santa montagna
dissetiamo i nostri cuori alle tue sorgenti.
Noi con lealtà ci consideriamo
diretti dalla tua mano,
aiutati dal tuo soccorso,
illuminati dalla tua luce.
Trasforma noi in te e la nostra vita nella tua.
Resta dunque tra noi, Signora Nostra.
O Maria! Noi cerchiamo un rifugio nel tuo seno;
bisogna che la Madre dimori con i figli,
la Maestra con i suoi discepoli,
l’abadessa con i suoi monaci»
(A. Bostio).
Scuola
del Carisma
Trento 31 luglio 5 agosto 1998
Trento 31 luglio 5 agosto 1998
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