…Che c'entriamo noi? E invece c'entriamo
eccome! Innanzi tutto perché, come gli scribi e i farisei contemporanei di
Gesù, ci crediamo anche noi migliori di molti, forse di tutti. Certamente dei
pedofili e degli assassini che riempiono i telegiornali. Anche dei profeti ai
quali non abbiamo creduto e che abbiamo perseguitato... Ed erano incarnati in
nostra moglie, o in un fratello... E poi, proprio perché siamo figli di una
lunga storia di salvezza, e i nostri occhi hanno visto miracoli che i profeti e
i re avrebbero voluto contemplare e non hanno potuto, una grande responsabilità grava su di noi. Solo un moralista può pensarla come un peso. Un
cuore innamorato e grato a Dio per il suo amore immeritato la vive come l'occasione
per dare compimento alla propria vita, nella gratuità e nella gratitudine,
fragranze soavi che accompagnano sempre un annuncio credibile del Vangelo…
Kairos (cfr. 16 ott. 2013
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