IL GRANELLO DI SENAPE
Fu come il giorno
del giudizio, figlio.
Il filo d’erba
cadde combattendo,
accanto ai grandi
alberi.
E, quando le
pallottole
oscurarono il sole,
il granello di
senape
si congedò piangendo
dalle rovine della
vecchia casa:
“ Dove mi porterà,
ahimè! –
quest’uragano
di lacrime di
sangue?
La terra che
calpesto è la mia terra,
è qui che
germogliarono i miei avi,
qui portarono frutto
per una vita intera.
Non ebbero per
tetto un altro cielo,
non chiamarono
madre un’altra terra.
Vivere!.. Io voglio
vivere.
Fiorire come un
albero tra gli alberi,
non scivolare via,
come un’ombra al
tramonto,
lungo i muri e le
case
di paesi stranieri.
V. Elefante
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