Forse anche ieri abbiamo seppellito un profeta.
Forse era proprio "Abele", nostro fratello; forse era nostro figlio,
ferito e peccatore, che, in quella sua infinita debolezza, era una profezia del
miracolo che l'amore di Dio voleva compiere. E invece abbiamo
"chiuso" ogni possibilità, "chiusi" nell'orgoglio di padre
ferito... Ma non è finita! Oggi, ora possiamo aprirci alla Grazia, ai carismi
che rinnovano la Chiesa e ciascuno di noi, i doni che si nascondono nelle
persone e negli eventi più impensati; soprattutto nella Croce, la "chiave" che apre il cuore indurito e chiuso
nell'orgoglio. La chiave consegnata a Pietro, per aprire e
chiudere, legare e sciogliere, in terra e in Cielo. La chiave consegnata alla
Chiesa perché, mossa dallo Spirito, conduca le generazioni ad entrare
nella casa eterna di Dio.
da Kairos
(cfr. 16 ott. 2013
Nessun commento:
Posta un commento