giovedì 5 dicembre 2013

Jacques Maritain e il Vaticano II

Un’epoca nuova

Il 5 dicembre, alla Pontificia Università Salesiana, si tiene il convegno «Jacques Maritain e il concilio Vaticano II» organizzato in occasione del quarantesimo anniversario della morte del filosofo e teologo francese.
Paolo VI consegna a Maritain il Messaggio del concilio
 Nel saluto d'apertura  (che anticipiamo nel giornale) il segretario generale dell’Istituto internazionale Jacques Maritain, Roberto Papini, ricorda l'attenzione costante del filosofo francese alla modernità, atteggiamento che ha contribuito ha elaborare un pensiero nel quale si trovano molti principi che saranno poi esplicitati durante il concilio Vaticano II. Ma l'influenza di Maritain sulla vita della Chiesa degli ultimi cinquant'anni non si limita alle grande stima che di lui aveva Paolo VI. Papini registra infatti la vicinanza di certe tematiche portate avanti da Maritain con alcuni temi cari a Papa Francesco ed evidenziati nell'esortazione Evangelii nuntiandi. Partendo dalla dignità della persona umana, che è alla base del suo pensiero, il Papa  richiama quattro punti oggi di particolare rilievo: in primo luogo la grande minaccia attuale per la Chiesa, che è «il grigio pragmatismo della vita quotidiana di quest’ultima, nel quale tutto procede nella normalità, mentre la fede si va logorando» (Evangelii gaudium, 83). Anche a questo scopo il Papa suggerisce una radicale riforma della Chiesa, basata sulla collegialità, e la valorizzazione delle Chiese locali.  Il secondo aspetto riguarda il tema dell’inculturazione: il Papa ricorda che «il cristianesimo non dispone di un unico modello culturale», il volto della Chiesa è «pluriforme» (n. 116). Il terzo aspetto riguarda la critica all’attuale sistema economico, «ingiusto dalle radici (...) questa economia uccide perché prevale la legge del più forte» (n. 59) e «il mercato è divinizzato». Infine la necessità che l’evangelizzazione comporti una promozione umana, e in particolare un’opzione preferenziale per i poveri,  «categoria teologica, prima che sociologica» (n. 198).  Su questi punti, come su altri sviluppati nell’Evangelii gaudium, Maritain si ritroverebbe pienamente con Papa Francesco.

 
5 dicembre 2013

osservatoreromano.va

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