Giovanni Gava, O.Carm.
L'Ordine carmelitano rivendica a sé
alcuni Santi, che hanno illustrato la Chiesa nei primi secoli del
Cristianesimo. Li ricordiamo qui, senza voler pretendere né di fare né
di dirimere la questione, se siano o no stati veri abitatori del
Carmelo. Certo almeno che ne abbracciarono e seguirono lo spirito.
Giovanni XLIV
Primo tra tutti dobbiamo mettere il
patriarca di Gerusalemme Giovanni XLIV. San Girolamo ci dice che fu
monaco: era certo dotto e, a testimonianza anche di sant'Agostino, di
vita così santa che a poco più di trenta anni, quando a quei tempi
venivano appena ordinati sacerdoti, egli invece fu elevata alla dignità
episcopale. E' celebre per una grande controversiva in cui si presentò,
insieme con Rufino di Aquileia, come difensore di Origene, contro san
Girolamo e sant'Epifanio, appassionando nella disputa gli animi di molti
nella Chiesa di allora.
Per noi è importante perché è ritenuto
autore del libro De institutione primorum Mowlehorurn, che passa sotto
il nome di Regola di Giovanni XLIV. La indirizzò al monaco Caprasio, che
gli era succeduto nella direzione dei monaci del Carmelo, essendone
stato richiesto perche mettesse in iscritto quanto aveva insegnato,
quando lui stesso rivestiva la carica di Superiore, prima di essere
assunto alla sede di Gerusalemme.
A quest'opera abbiamo accennato
precedentemente: è quella che sta alla base di tutta la spiritualità
carmelitana, e su di essa si sono formati i nostri Santi. Crediamo
fermamente che l'Ordine ne sia debitore a questa bella figura di
Vescovo, anche se non è venerato sugli Altari. La santità non si misura
solo umanamente, ma si può ben conoscere anche dai frutti.
Due Papi
I due Papi San Telesforo e San Dionisio
sono pure venerati come propri dell'Ordine. Di essi il Liber Pontifi.
ealis dice che prima di diventare Pontefici avevano condotto vita
monastica: né ai loro tempi vi era assolutamente nessun'altra forma di
monachismo, oltre quella elianoprofetica del Carmelo.
Al primo, originario della Siria, viene
attribuita la definitiva sistemazione del digiuna quaresimale, di
origine apostolica. e l'uso di dire tre Messe il giorno di Natale. Dopo
altre utili disposizioni per difendere Ia santità della fede contro gli
eretici, e del clero, mori martire sotto imperatore Antonino Pio (festa
19 gennaio).
Il secondo, pure orientale, ebbe a
combattere contro le nascenti eresie, specialmente contro quella di
Sabellio, uno dei precursori di Ario. Condannò Paolo di Samosata,
patriarca di Antiochia; e giudicò la causa di Dionisio Alessandrino,
assolvendolo dopo averne riconosciuta ?innocenza. Fece una nuova
divisione delle parrocchie e delle Chiese di Roma, ottenendone un quasi
riconoscimento giuridico da parte dell'autorità civile, sotto gli
imperatori Valeriano e Gellieno. Sarebbe 11 primo Papa non martire,
essendo morto di morte naturale sotto quest'ultimo (festa 30 dicembre).
Alcuni Vescovi
Tra i Vescovi, degno di memoria è il
patriarca di Antiochia San Serapione, settimo successore di San. Pietro
su quella cattedra. Dopo aver condotto vita monastica, posto sul
candelabro, rifulse nella Chiesa di Dio per santità e dottrina,
commettendo gli eretici del tempo specialmente i Daceti, e scrivendo
anche opere molto ap • prezzate dagli antichi Padri (festa 30 ottobre).
Santo Spiridione (festa 14 dicembre),
illustre confessore della Fede nella persecuzione di Gaierio e
Massimino, uno dei Padri del Concilio di Nicea dove si distinse mettendo
a tacere l'insolenza di un filosofo pagano; celebre per miracoli e
santità di vita e anche per una evangelica semplicità. Prima di
governare la Chiesa di Tremitunte in Cipro era stato a testimonianza di
Rufino di Aquileia, storico quasi contemporaneo vir ex Ordine
prophetarum un uomo dell'Ordine dei profeti.
San Cirillo, patriarca di Alessandria,
il campione dell'ortodossia nella lotta contro Nestorio e la sua eresia,
il Dottore dell'Incarnazione, colui che fu l'anima del Concilio di
Efeso nel 431. Era stato monaco e discepolo del ricordato Giovanni XLIV,
al quale era stato inviato perché vi fosse istruito dallo zio Teofilo,
il quale l'aveva preceduto sulla sede alessandrina. Fu anche sul
Carmelo: e descrisse nei suoi commenti su Michea con forte colore locale
cose e luoghi della santa montagna. L'Ordine l'ha sempre ritenuto una
gloria sua: il suo zelo nel difendere la divina Maternità di Maria è uno
dei frutti della devozione del Carmelo, e degli insegnamenti del suo
maestro:
uno dei primi Padri che scrivono
espressamente della Madonna, come sublime ideale della vita monastica.
Anche estranei all'Ordine, come l'Abate Tritemio, san Carlo Borromeo e
altri son propensi nel riconoscerlo. Sotto quest'ultimo anzi, quando era
nostro Cardinale Protettore, la festa fu introdotta nel nostro
calendario come propria, e si celebra con la Chiesa universale il 9
febbraio.
Semplici Anacoreti
Tra i semplici eremiti ricordiamo
sant'llarione, grande organizzatore della vita monastica in Palestina,
vita che aveva appreso da sant'Antonia in Egitto, dove si era convertito
adolescente al cristianesimo. Anch'egli è venerato come un santo
nostro, e se ne celebra la festa ii 21 ottobre. Una bella vita di lui
l'ha scritta san Girolamo.
Sant'Anctstasio, che era stato un mago
alla corte di Cosroa re dei Persiani, ammirato per i prodigi e per la
virtù della santa 'Croce, ne volle conoscere il mistero, e si fece
cristiano a Gerusalemme e monaco in Palestina. Preso dai suoi antichi
compagni, fu martirizzato dal medesimo re con altri settanta monaci. I
miracoli compiuti col suo santo Capo sono testimoniati dagli Atti del
secondo Concilio ecumenico di Nicea, nel quale fu definita la
legittimità del culto delle immagini e delle reliquie (festa il 22
gennaio).
Alla metà del secolo sesto fiori a
Porfiria, oggi Caifa, il monaco san Giacomo, celebre per la santità
della vita e visitato da molti per i salutari consigli che dava. Visse
dunque non lantano dal Carmelo, convertendo molti samaritani. Anche i
Bollandisti, nonostante la loro posizione presa contro le nostre
tradizioni, parendo di lui ci dicono che admodurn probabile est, è molto
probabile che si tratti di uno di quegli eremiti dei quali c'erano
alcuni monasteri sul Carmelo e ai piedi di questa montagna.
Le Vergini cristiane
Veneriamo pure due vergini: santa
Eufrasia il 13 marzo, e santa Eufrosina il 2 gennaio. Lo loro vita,
specialmente quella della seconda, è avvolta nella leggenda La prima
condusse la sua vita nella Tebaida: non ha dunque niente a che fare col
Carmelo. Fu celebre per la sua obbedienza, mentre Eufrosina è celebre
per uno strattagemma usato per potersi dare alla vita monastica sotto
mentite spoglie, e poter così conservare la sua verginità.
Sono per tutti fiori sbocciati nello
spirito di Elia: esso attraverso questi eroi, si preparava a passare in
eredità a coloro che dovranno farlo risplendere e ardere più tardi in
Occidente, quando la Provvidenza avrà cosi disposto le cose da causare
gli avvenimenti che determineranno gli abitatori del Carmelo a
trasportarsi in Europa, perché anch'essa possa gustare fructus eius et
optima
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