venerdì 1 novembre 2013

DON BENZI
Angelo Comastri (Basilica Vaticana) - "Ritengo proprio che i requisiti della fama di santità ci siano tutti: è morto un Santo nel senso classico e biblico del termine, un uomo che ha tradotto in concreto l'astrattezza delle Beatitudini". Lo afferma il neo cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica Vaticana: non ci sono dubbi, spiega, sulla santità di don Oreste Benzi: «le sue opere di bene parlano chiaro, un uomo eccellente, un amico e, lo ripeto, un Santo nel senso pieno del termine», afferma pur ricordando che l'eventuale avvio di una causa di beatificazione spetta al vescovo di Rimini «nel pieno e fedele rispetto dei tempi e delle regole canoniche». 
"Don Oreste, continua Comastri, è stato «un capolavoro di sacerdote, un uomo di Dio, una Eucarestia vivente. Quando l'ho visto per l'ultima volta - racconta - avevo capito che non poteva dar altro, si era consumato al servizio di tutti.
Quando si congedò da me, mi disse: ci rivediamo o qui in Vaticano a lassù nel cielo». 
«In occasione del Gran Giubileo del 2000 - ricorda il prelato - don Benzi venne da me a Loreto, dove ero arcivescovo. E mi disse: 'Quanti Giubilei hanno organizzato... per gli sportivi, i turisti, la cultura; bisognerebbe fare un Giubileo per le prostitute, e mi indicò 100 prostitute che aveva salvato dalla strada. Tutte e 100 le ragazze passarono oltre due ore in preghiera nella Santa Casa e decisero di cambiare vita. Don Benzi ed io piangevamo di commozione

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