domenica 3 novembre 2013

LA SANTA MONTAGNA DELLA PALESTINA "IL MONTE CARMELO" 
ICarmelo è una catena montagnosa della lunghezza di oltre 25 km., che si estende dal golfo di Haifa, sul Mediterraneo, fino alla pianura di Esdrelon, in Palestina. L’altezza massima raggiunge i 546 metri.
Nella sacra Scrittura, dove è ricordato per la sua vegetazione lussureggiante, è richiamo a bellezza e fecondità. La tradizione, confermata dal nome che ancora gli danno gli arabi (Gebel Mar Elyas), lo lega al profeta Elia, benché la Bibbia ponga il profeta in relazione col Carmelo una sola volta (1 Re 18,19-46).
Comunque è su questo monte, già spiritualmente collegato ad Elia nella tradizione, che nella seconda metà del 1100 iniziano un'esperienza eremitica alcuni "devoti Deo peregrini" occidentali, probabilmente legati alle ultime crociate del secolo. Riuniti in comunità da Sant’Alberto Avogadro, patriarca di Gerusalemme (1206-1214), da lui ricevettero anche laRegola. In essa appare che questi eremiti si sono stabiliti "presso la fonte (di Elia)".
Questi "fratelli del Carmelo" vivono accanto a "una piccola chiesa dedicata a nostra Signora".
Verso la fine del secolo XIII, un pellegrino di passaggio al Monte Carmelo scrive infatti: "Sulle pendici di questo monte Carmelo dimorano gli eremiti latini che sono chiamati Fratelli del Carmelo. Vi hanno costruito una graziosa piccola chiesa dedicata alla Madonna".
E così risulta che i primi Carmelitani si sono votati fin dalle origini alla protezione di Maria. Senza dubbio vedevano in Lei il perfetto modello della loro vita contemplativa.
Il gruppo dei "fratelli", quando trasmigra nel ‘200 in Europa, si chiamava già "Ordine di Santa Maria del monte Carmelo", secondo il titolo - certamente già in uso - che appare per la prima volta in un documento pontificio di Innocenzo IV (1252).
È fuor di dubbio che già nella prima metà del 1200 l’Ordine è mariano, fondato in onore della Vergine, e che i religiosi si professano particolarmente dedicati alla Madre di Dio. Tale dedicazione - espressa fondamentalmente nella scelta di Maria quale "Signora" del primo "luogo" sul Carmelo - costituiva i "fratelli" persone poste al Suo totale servizio, che si esprimeva nella vita in molti segni di culto comunitario e privato.
Si può dire che la Vergine "del monte Carmelo", come viene sentita, venerata, contemplata dai suoi "fratelli" e da quanti in seguito parteciperanno alla loro vita religiosi, "confratres", terziarii -, è al centro dell’esperienza spirituale del gruppo costituitosi in Terra Santa, con il fine della perfezione evangelica, in una solitudine contemplativa centrata sulla preghiera continua e l’ascolto della Parola, in un clima di semplicità, povertà e lavoro, come la vita di Maria a Nazareth.
Senza voler accentuare troppo, si direbbe che i "fratelli del Carmelo" guardano a Maria di Nazareth, "ancella del Signore", come all’ispiratrice, guida, signora della vita. Per questo la sentiranno madre e sorella insieme, in un’atmosfera d’intimità orientata a vivere in pienezza la vita teologale "nel servizio di Cristo", in un clima di semplicità e di austerità. Il riferimento, che nel nome della Madonna si dà al monte, è semplicemente geografico-storico, quale indicazione del luogo dove i frati sono nati.
Per questo, in origine, il titolo "Santa Maria del monte Carmelo" non si riferisce ad una immagine speciale o ad un aspetto nuovo di culto. Tanto è vero che nella manifestazione concreta della loro "pietà", espressa subito anche nei titoli delle varie chiese, i Carmelitani accentueranno per lo più gli aspetti della Maternità divina, della Verginità, dell’Immacolata concezione, dell’Annunciazione.
Perciò, nella tradizione primitiva, "S. Maria del monte Carmelo" è semplicemente la Madonna del Vangelo, la purissima vergine Maria, che accoglie e custodisce la Parola e col suo "si" diventa madre del Figlio di Dio fatto uomo.
Della razza di questi primi fratelli Eremiti sono i Carmelitani e le Carmelitane, tutti uniti nello sforzo di guardare a Dio, con Maria, come Maria. Talmente vivono in sua compagnia che la chiameranno ben presto "sorella":
Maria è al Carmelo un mistero di presenza e di imitazione, e secondo l’immagine biblica divenuta tradizionale nell’Ordine: Maria è la bellezza del Carmelo. Questo luogo, già ammirato nei tempi antichi, che significa etimologicamente giardino, rinvia alla vita spirituale: Maria è il giardino di Dio. I primi eremiti furono affascinati dalla sua trasparenza: bella della gloria del Verbo.
Più Maria diventa la Regina della mia vita, più lo Spirito diventa la mia vita. In curioso impeto d’amore fiducioso ed ammirato, tutto carmelitano, Teresa di Gesù Bambino lasciava come suo ultimo scritto:
"O Maria se tu fossi Teresa
e io la Regina del cielo,
vorrei essere Teresa
perché tu sia la Regina del cielo".


Il Carmelo è tutto mariano.

        È tutto proteso a vivere con Maria tutti i misteri del Figlio suo Gesù.



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