domenica 3 novembre 2013

"È meglio vedere una volta che sentire cento volte". Così dice un proverbio arabo, che descrive bene l'esperienza fatta da una cinquantina di pellegrini del MEC che dal 27 dicembre 2012 al 3 gennaio 2013 hanno visitato i luoghi sacri della Terra Santa.
Guidati sapientemente da Andre Haddade condotti spiritualmente da P. Aldino Cazzago e da P. Alessandro Bezzi i pellegrini hanno visitato i luoghi più significativi della vita di Gesù e della storia carmelitana. Il pellegrinaggio è iniziato infatti sul Monte Carmelo, che ospitò i primi monaci poi consacratisi alla Madonna del monte Carmelo. Lì è stata letta la prima regola dei monaci dettata da S. Alberto, con un richiamo all'essenzialità ricordata dal profeta Elia.

Camminando per le strade di Gesù si è voluto verificare la veridicità del Vangelo.
Nel nord di Israele sono stati ripercorsi gli itinerari di Cristo vissuti attorno al lago di Tiberiade, con una sosta a Cana per riscoprire il valore della Famiglia e per rinnovare le promesse matrimoniali, a Tabghaa per ripetere con l'apostolo Pietro “Signore, Tu lo sai che ti amo!", a Nazareth per meditare il "sì" di Maria… e poi via alla volta di Betlemme, rivivendo i brani evangelici annunziati la notte di Natale.
A Gerusalemme – durante una suggestiva veglia presso il Getsemani – abbiamo pregato con l'invocazione di Gesù "Non la mia volontà ma la Tua", per concludere poi nella Basilica del Santo Sepolcro con la celebrazione della Messa alle cinque di mattina, tutti stretti davanti al luogo della Resurrezione. Insomma "un crescendo continuo per giungere al portento della visita al Santo Sepolcro" come è stato detto nell'assemblea conclusiva.

Il saluto finale alla terra di Gesù è avvenuto a Emmaus, prima del ritorno a casa, portando nel cuore più che semplici propositi insegnamenti da mettere in pratica:
- portare nella quotidianità una piccola parte della straordinarietà con cui Gesù ha vissuto la normalità della sua vita
- comprendere che la diversità è una ricchezza
- il cammino comune supera difetti e barriere
- esperienze come questa aiutano a costruire il MEC
- condividere il pellegrinaggio con gli amici di altre città favorisce i legami rendendo più grande il respiro ecclesiale vissuto nel MEC
Visto che il Movimento Ecclesiale Carmelitano affonda le origini proprio nella TerraSanta, questo pellegrinaggio ci ha permesso di ri-partire, ri-imparare, ri-iniziare da Cristo.

Nessun commento:

Posta un commento