sabato 2 maggio 2015

Elia e Maria

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Mentre cerchiamo di seguire da vicino Gesù Cristo, noi Carmelitani troviamo la nostra ispirazione nella vita del Profeta Elia e della beata Vergine Maria.
 

Il Profeta Elia

La memoria di Elia fu tenuta viva in modo particolare sul Monte Carmelo, dove si scelse di seguire il Dio di Israele. Secondo il racconto, Primo Libro dei Re, capitolo 18, il sacrificio di Elia, consumato dal fuoco proveniente dal cielo, ha mostrato al popolo che Yahweh era il vero Dio.
Elia fu disponibile per l'opera di Dio ed inviato a proclamare la sua parola. Elia intraprese un lungo viaggio per il deserto, un viaggio che lo lasciò abbattuto. Si mise sotto un albero e chiese la morte. Ma Dio non permise la sua morte e lo spinse a continuare il suo viaggio fino al monte Horeb. Quando arrivò, Dio si mostrò ad Elia non nei consueti segni del vetero testamento del fuoco, del terremoto e del forte vento ma come una leggera brezza. Elia fu inviato nuovamente al suo popolo per continuare la volontà di Dio.
Da Elia, i Carmelitani imparano a sentire la voce di Dio nel silenzio e nell'imprevedibile. Cercano di essere aperti alla Parola di Dio per trasformare la mente e il cuore affinché il modo di vivere ed operare sia profetico e fedele alla memoria del nostro padre Elia.
 
 

La Beata Vergine Maria

 
I primi eremiti del monte Carmelo costruirono in mezzo alle loro celle una cappella. Fu il centro della loro vita, dove ogni giorno si incontravano per celebrare insieme l'eucaristia. Dedicarono questa cappella alla beata Vergine Maria. Con questo gesto il primo gruppo di Carmelitani la prese come sua patrona, promettendo il loro fedele servizio mentre aspettavano da lei la sua protezione. Erano fieri di portare il titolo di "Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo" e difesero questo titolo con coraggio quando il loro diritto a questo nome fu minacciato.
Maria accondiscese alla volontà di Dio quando le fu chiesto di essere la madre del Salvatore. Ella meditò gli avvenimenti della sua vita e fu capace di vedere in essi la mano di Dio in azione. Maria non si inorgoglì per la sua specialissima vocazione ma lodò Dio per aver guardato alla sua umiltà e aver fatto grandi cose in lei. Fu con Gesù all'inizio del suo ministero pubblico quando, alle nozze di Cana, Maria lo informò della precaria situazione: "Non hanno vino". Maria fu accanto a lui durante la sua morte in croce e lì diventò la Madre di tutti i credenti. All'inizio degli Atti degli Apostoli troviamo Maria nel cenacolo, insieme agli altri discepoli, pregando e aspettando l'arrivo dello Spirito Santo. Per ogni Carmelitano, Maria è sempre presente nella sua vita, guidandolo e proteggendolo nel suo ossequio a Gesù Cristo.
Per molti secoli lo scapolare del Carmine ha raccolto simbolicamente il significato spirituale della relazione dei Carmelitani con la beata Vergine Maria. Lo scapolare costituisce una parte della tunica tradizionale indossata dai frati. Portare addosso lo scapolare è un segno di consacrazione a Maria, la Madre di Dio, ed è un simbolo che invita a rivestire le virtù di Maria e ad accettare la sua protezione. Nella Vergine Maria i Carmelitani trovano l'immagine perfetta di tutto ciò che sperano - di entrare in una relazione intima con Cristo, essere totalmente aperti alla volontà di Dio e lasciare che la vita venga trasformata dalla Parola di Dio. I Carmelitani hanno sempre considerato Maria la Patrona dell'Ordine, del quale è detta anche Madre e Decoro. I Carmelitani vivono in intimità spirituale con lei affinché possano imparare da lei a vivere come figli di Dio.
Elia e Maria sono figure ispiratrici per tutti i Carmelitani. Hanno un ruolo molto importante nella vita e nella spiritualità dell'Ordine che si dichiara appartenente a Maria e guarda ad Elia come il suo padre spirituale.

Da O.carm

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