martedì 26 maggio 2015

Visita dell’Ambasciatore dell’Iran presso la Santa Sede in Casa Generalizia


17//05//2015

P. Oscar I. Aparicio, Archivista Generale OCD
Recentemente hanno visitato la Curia Generale OCD e l'Archivio una piccola delegazione di autorità e personalità iraniane.
La delegazione era presieduta non dall'Ambasciatore dell'Iran, ma, da Hojjat ol Eslam Seyyed Ali Ghazi Asghar, insigne studioso e Rappresentante della Guida Suprema della Repubblica Islamica dell'Iran. Lo acompagnavano l'Ambasciatore dell'Iran presso la Santa Sede, un noto teologo iraniano e due traduttori, per l'italiano e per l'inglese, in veste di giornalisti.
Il motivo della visita era una prima conoscenza della vita degli Scalzi e vedere le lettere e i documenti relativi al passaggio dei carmelitani scalzi in Persia nei secoli XVII e XVIII.
Io e i delegati abbiamo iniziato con una interessante conversazione nel parlatorio della Casa Generalizia OCD sul riconoscere la grande importanza della fede in Dio per ambedue le religioni e sul non permettere che si offendano le religioni con le caricature o altro; in seguito abbiamo parlato delle necessità della lotta contro la povertà del mondo come ci ricorda Papa Francesco.
Dopo ho mostrato loro i luoghi importanti della Casa: la cappella, la sacrestia (mi domandavano l'uso dei paramenti liturgici), il refettorio e il giardino. Sono seguite domande sulla nostra vita quotidiana, sul tempo dedicato alla preghiera, sulle nostre celle, se preghiamo in esse; ne han voluto vedere una.
Poi ho mostrato loro una lettera del grande Abate di Persia custodita nell'Archivio e altri documenti della nostra storia in Persia; hanno ammirato anche una cartina della fine del secolo XVIII. Mi hanno chiesto la digitalizzazione dei documenti persiani per poterli inserire nel loro Archivio di Stato. Ho regalato loro una Guida dell'Archivio Generale OCD.

Con i saluti è terminata la visita della Delegazione dell'Iran nel nostro paese. Speriamo che serva per avvicinare le due religioni, cristiana ed islamica, perché possano vivere nella pace e nel mutuo rispetto.


da \ carmelitaniscalzi.com

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