a cura di P. Desire Unen, O.Carm.
Lavorava come domestico
“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi;
siate dunque prudenti come i serpenti
e semplici come le colombe.”
(Mt 10, 16)
- Bakanja è rientrato nella sua regione di origine. Vorrebbe lavorare presso un bianco. Il suo amico Boyoto, operaio alla SAB e poi catechista a Isongo, lo mette in guardia:
- Bakanja, non seguire questo bianco a Ikili, ne avrai solo sofferenze... Questi bianchi non amano la gente semplice... Per te che sei cristiano sarà ancora peggio: questi bianchi non amano i cristiani!
- Come sai, replicò Bakanja, che questi bianchi non amano i cristiani?
- Quando lavoravo a Bongila, riprese Boyoto, c'era un cristiano, Pierre Yanza, che ci insegnava a pregare. Noi eravamo ancora tutti pagani e il nostro padrone montò su tutte le furie contro Pierre perché ci riuniva per pregare insieme. Gli proibì formalmente di continuare a riunirci per pregare.
Allo scadere del
contratto Bakanja decide di lasciare Mbandaka e di risalire il fiume
Ruki. Non vede l'ora di tornare al suo villaggio natale, tra la sua
gente. Sfortunatamente il suo villaggio è fuori mano e molto lontano da
una missione. Bakanja si stabilisce allora a Busira. Lì può incontrare
ogni tanto dei missionari in viaggi pastorali. Suo cugino Camillo Boya
lo ospita gratuitamente. Bakanja non è un ozioso, cerca lavoro e
s'impegna come domestico presso un certo Sig. Reynders, soprannominato
Lomame, che gestisce una piantagione.
Bakanja ha appena preso servizio quando
il suo padrone riceve una nuova destinazione. La compagnia SAB lo
designa come responsabile di una piantagione ad Ikili, divenendo
aggiunto del Sig. Van Cauter, chiamato Longange. Durante il viaggio per
la nuova destinazione, sostarono a Bomputu dove il domestico Boyoto
Antonio, che non era ancora cristiano, cercò invano di dissuadere
Bakanja d'accompagnare il suo padrone nell'interno del paese.
- Il mio bianco non è cattivo, risponde deciso Bakanja. Non ho motivo di abbandonarlo.
- È affar tuo Bakanja. Credimi, i bianchi che sono nelle fattorie dell'interno non sono proprio raccomandabili e vogliono solo domestici e operai poveri e ignoranti. Tu hai lavorato a Coquilhatville presso lo Stato, tu hai visto troppo, hai ascoltato troppo; tu ne sai troppe per loro e non sarai proprio il benvenuto! Te lo ripeto, non vogliono che operai senza esperienza. C'è ancora dell'altro che aggrava il tuo caso: tu sei cristiano. Come potrai vivere presso gente che non pub sopportare i cristiani?
Gli avvertimenti di Boyoto, anche se
ripetuti, non scuotono la fiducia di Bakanja verso il suo padrone
Lomame. Parte con lui verso Yele. Cosa ha da guadagnare o da perdere?
Bakanja ha in sé lo Spirito di forza e di saggezza che gli ricorda le
parole di Gesù: "Non temete quelli che uccidono il corpo, ma quelli che
possono uccidere l'anima" (Mt 10, 28).
da \ O.Carm
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