1) Preghiera
Venga su di noi, o Padre,la potenza dello Spirito Santo,
perché aderiamo pienamente alla tua volontà,
per testimoniarla con amore di figli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
2) Lettura
Dal Vangelo secondo Giovanni 16,29-33
In quel tempo, i discepoli dissero a
Gesù: “Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini.
Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi.
Per questo crediamo che sei uscito da Dio”. Rispose loro Gesù: “Adesso
credete? Ecco, verrà l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete
ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo,
perché il Padre è con me. Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in
me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto
il mondo!”
3) Riflessione
• Il contesto del vangelo di oggi
continua ad essere l’ambiente dell’Ultima Cena, ambiente di fraternità e
di addio, di tristezza e di aspettativa, in cui si rispecchia la
situazione delle comunità dell’Asia Minore della fine del primo secolo.
Per poter capire bene i vangeli, non possiamo mai dimenticare che
riportano le parole di Gesù non come se fossero registrate su un CD per
trasmetterle letteralmente. I vangeli sono scritti pastorali che cercano
di incarnare e di attualizzare le parole di Gesù nelle nuove situazioni
in cui si trovano le comunità nella seconda metà del primo secolo in
Galilea (Matteo), in Grecia (Luca), in Italia (Marco) ed in Asia Minore
(Giovanni). Nel vangelo di Giovanni, le parole e le domande dei
discepoli non sono solo dei discepoli, infatti sono rivelatrici anche
delle domande e dei problemi delle comunità. Sono lo specchio in cui le
comunità, sia quelle di quel tempo, come pure quelle di oggi, si
riconoscono con le loro tristezze e le loro angosce, con le loro gioie e
le loro speranze. E trovano luce e forza nelle risposte di Gesù.
• Giovanni 16,29-30: Ecco, adesso parli
chiaramente. Gesù aveva detto ai suoi discepoli: Il Padre stesso vi ama,
poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il
mondo, e vado al Padre (Gv 16,27-28). Ascoltando questa affermazione di
Gesù, i discepoli risposero: “Ecco, adesso parli chiaramente e non fai
più uso di similitudini. Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno
che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio”. I
discepoli pensano di aver capito tutto. Sì, veramente loro colsero una
luce vera per chiarire i loro problemi. Ma era una luce ancora molto
tenue. Colsero il seme, ma senza per il momento conoscere l’albero. La
luce o il seme erano l’intuizione fondamentale della fede secondo cui
Gesù è per noi la rivelazione di Dio, che è Padre: Per questo crediamo
che sei uscito da Dio. Ma questo era appena l’inizio, il seme. Gesù, lui
stesso, era e continua ad essere la grande parabola o la rivelazione di
Dio per noi. In lui Dio giunge fino a noi e si rivela. Ma Dio non entra
in nessuno schema. Supera tutto, disarma i nostri schemi e ci regala
sorprese inattese che, a volte, sono molto dolorose.
• Giovanni 16,31-32: Mi lascerete solo;
ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Gesù chiede: "Adesso voi
credete? Lui conosce i suoi discepoli. Sa che manca molto per la
comprensione del mistero di Dio e della Buona Novella di Dio. Sa che,
malgrado la buona volontà e malgrado la luce appena ricevuta in quel
momento, loro devono ancora affrontare la sorpresa inattesa e dolorosa
della Passione e della Morte di Gesù. La piccola luce che colsero non
bastava per vincere l’oscurità della crisi: Ecco verrà l’ora, anzi è già
venuta, in cui vi disperderete ciascuno per proprio conto e mi
lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Questa è
la fonte della certezza di Gesù ed attraverso Gesù, questa è e sarà
fonte di certezza per tutti noi: Il Padre sta con me! Quando Mosè fu
mandato a liberare il popolo dall’oppressione dall’Egitto, essendo
questa la sua missione, lui ricevette questa certezza: “Vai! Io sono con
te” (Es 3,12). La certezza della presenza liberatrice di Dio è espressa
nel nome che Dio assunse nel momento dell’inizio dell’Esodo e della
liberazione del suo popolo: JHWH, Dio con noi: Questo è il mio nome per
sempre (Es 3,15). Nome che è presente più di sei mila volte solo
nell’Antico Testamento.
• Giovanni 16,33: Coraggio! Io ho vinto
il mondo! E viene ora l’ultima frase di Gesù che anticipa la vittoria e
che sarà fonte di pace e di resistenza sia per i discepoli di quel
tempo, che per tutti noi, fino ad oggi: Vi ho detto queste cose perché
abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate
fiducia; io ho vinto il mondo. "Con il suo sacrificio per amore, Gesù
vince il mondo e Satana. I suoi discepoli sono chiamati a partecipare
alla lotta e alla vittoria. Sentire il coraggio che infonde, è già
vincere una battaglia.” (L.A.Schokel)
4) Per un confronto personale
• Una piccola luce aiutò i discepoli a
fare un passo, ma non illuminò tutto il cammino. Hai avuto un’esperienza
così nella tua vita?
• Coraggio! Io ho vinto il mondo! Questa frase di Gesù ti ha aiutato qualche volta nella tua vita?
5) Preghiera finale
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore”.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. (Sal 15)
Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore”.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. (Sal 15)
da | O.Carm
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